La scoperta della poesia da parte di Eugenio Montale passa attraverso la musica, la quale è anch’essa, per lui, una scoperta, una grande scoperta. E la scoperta, poi, si può evolvere in una storia d’amore, come per le persone. L’amore del poeta genovese per la musica è correlato alla sua passione per il melodramma. E tutto ciò porta a riflettere sul componimento Falsetto: la parola indica un’alterazione della voce maschile a imitazione della voce femminile, una manipolazione timbrica volta a emettere suoni acuti con un volume e un’intensità più leggeri che se si cantasse a voce piena. Questo titolo è riferimento montaliano, forse ironico, all’arte canora.
