Cultura

Gonnellino sardo: cos’è, chi lo utilizza, storia e curiosità

Siete curiosi di scoprire che cosa sia realmente questo particolare capo di abbigliamento appartenente alla tradizione sarda? Allora siete nel posto che fa al vostro caso! Qui di seguito infatti vi sarà data la possibilità di conoscerlo al meglio, cogliendone le particolarità e approfondendo la vostra conoscenza riguardo alla storia ed alla tradizione a cui esso appartiene. 

Di cosa si tratta

Quello che comunemente viene chiamato gonnellino sardo, non è altro che un elemento tipico dell’abbigliamento tradizionale sardo maschile. Dal 1800 in avanti, la Sardegna e più particolarmente le zone costiere di essa, sono state esposte a molte innovazioni e novità provenienti dall’esterno, principalmente grazie agli scambi commerciali. Le grandi novità riguardavano anche l’ambito dell’abbigliamento, infatti, soprattutto le nobildonne iniziarono la sfoggiare la propria ricchezza ed il lusso attraverso abiti realizzati con stoffe preziose, prendendo spunto dall’alta borghesia dei paesi con cui avvenivano gli scambi commerciali. Nonostante queste grandi novità e questo forte desiderio di innovazioni, il popolo sardo e soprattutto gli abitanti di alcuni paesi collocati al centro della Sardegna, hanno mantenuto in maniera molto forte le proprie tradizioni e la propria cultura antica, alla quale appartiene anche un tipico vestiario, che venne indossato particolarmente tra il 1700 ed il 1800, presumibilmente durante i giorni di festa e che ancora oggi, durante alcune festività e occasioni particolari, in cui si vuole celebrare la tradizione sarda, vengono indossati.

Abito tradizionale maschile

Come ho già accennato precedentemente, il gonnellino sardo fa parte dell’abbigliamento tradizionale maschile sardo, insieme ad altri tipi di capi che vanno a completare l’intero vestiario. Ora scopriremo insieme tutti i capi, che insieme al gonnellino sardo, caratterizzano il vestiario tradizionale maschile, appartenente alla storica cultura sarda.

Calzas: si tratta di un particolare tipo di calzature, simili a degli stivali, che venivano chiuse a lato della gamba e mantenute così attraverso un laccio. Queste calzature erano realizzate con pelle conciata e prendevano spunto dalle calzature tipiche spagnole e dell’esercito piemontese. Nel 1900 queste calzature assunsero delle piccole variazioni, arrivando invece a somigliare a quelle indossate dai soldati dell’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale.

Calzones: si tratta di particolari pantaloni che prendevano spunto da quelli indossati da molti pescatori in tutta Italia ed erano realizzati principalmente in lino.

Best’e Pedde: si tratta di uno smanicato in pelle di pecora, agnello o capra, che veniva utilizzato durante il periodo caldo con il pelo rivolto verso l’esterno, mentre nel periodo freddo veniva utilizzato con il pelo rivolto verso l’interno.

Regas: si tratta del tipico gonnellino sardo, che è caratteristico in quanto corto e dotato di una particolare plissettatura, che parte dalla vita per arrivare circa fino a 3/4 della lunghezza totale del gonnellino. Viene realizzato in panno o in orbace ed è di colore nero, con dei bordi rossi o blu. Il regas è inoltre dotato di una parte di stoffa che unisce la parte anteriore della gonna con quella posteriore, passando in mezzo alle gambe e viene fissato posteriormente grazie a dei lacci, che passano all’interno di asole ricamate.

Coritu: si tratta del tipico doppiopetto, che viene chiuso grazie a due file di 5 bottoni ciascuna. Questo viene realizzato in panno o in velluto ed è tipicamente di colore rosso.

Camija: si tratta di una sorta di camicia molto morbida e abbondante, realizzata solitamente in lino o in cotone bianco. La sua principale caratteristica è quella di avere delle increspature sui polsi, sulle spalle e sul collo, che viene chiuso di solito con un fiocco nero posto su un colletto alto e rigido.

Berritta: si tratta di un copricapo solitamente nero o rosso che somiglia molto alla berritta catalana.