Eccellenze della Basilicata: Tradizione, Qualità e Opportunità per l’Export Alimentare

Nel cuore dell’Italia meridionale, incastonata tra la Campania, la Puglia e la Calabria, si estende la Basilicata: una regione affascinante, ancora in parte sconosciuta al grande pubblico, ma ricca di patrimonio storico, biodiversità agricola e autenticità gastronomica.

Il suo territorio è prevalentemente montuoso e collinare, con valli fertili e una costa tirrenica che regala microclimi ideali per la coltivazione di prodotti agricoli unici. Questa varietà geografica, insieme a una tradizione contadina secolare, ha permesso la nascita e la conservazione di produzioni agroalimentari dall’elevato valore identitario.

La Basilicata è oggi sempre più al centro dell’interesse di buyer internazionali, GDO e operatori del commercio globale, che ricercano prodotti alimentari con caratteristiche di tracciabilità, distintività organolettica e sostenibilità.

L’economia lucana, a prevalente vocazione agricola, ha dimostrato negli ultimi anni una dinamica positiva, soprattutto grazie alla valorizzazione dei prodotti tipici e all’adozione di strumenti di certificazione alimentare che ne attestano sicurezza e qualità.

Le eccellenze gastronomiche della Basilicata rappresentano una leva strategica per lo sviluppo del territorio. Il loro potenziale di posizionamento nei mercati esteri è rafforzato da una narrazione autentica e da standard produttivi sempre più rispondenti ai requisiti normativi internazionali.

Basilicata: Storia e Tradizione Culinaria

La tradizione gastronomica della Basilicata affonda le sue radici nell’antichità, influenzata da culture diverse che hanno attraversato il territorio: Greci, Romani, Bizantini, Normanni. Ognuna di queste civiltà ha lasciato tracce nelle preparazioni culinarie, negli strumenti di trasformazione e nelle tecniche di conservazione dei cibi.

La cucina lucana si distingue per la sua semplicità, l’uso di materie prime locali e l’elevato valore nutrizionale degli alimenti.

L’uso sapiente di cereali, legumi, ortaggi e carni trasformate secondo metodi artigianali rende la gastronomia regionale unica e facilmente riconoscibile. Piatti come la “ciambotta”, i “cavatelli con i peperoni cruschi” o i “ferricelli al ragù di salsiccia” testimoniano la creatività e l’identità contadina della Basilicata.

Anche il pane e i prodotti da forno rivestono un ruolo centrale. Le antiche tecniche di molitura del grano duro, l’uso del lievito madre e la cottura nei forni a legna garantiscono un prodotto finale con caratteristiche organolettiche eccellenti e lunga conservabilità.

Non mancano poi le feste popolari legate ai cicli produttivi agricoli, che celebrano i raccolti e le produzioni tipiche con sagre, fiere e momenti di scambio tra produttori e comunità. Queste occasioni hanno favorito la trasmissione del sapere gastronomico e il consolidamento di una filiera corta autentica.

Le Eccellenze della Basilicata

Di seguito una carrellata di alcune delle eccellenze della Basilicata:

  • Peperone Crusco. Simbolo della cucina lucana, il peperone essiccato e fritto è noto per la sua croccantezza e dolcezza. Coltivato principalmente nella zona di Senise, ha ottenuto la denominazione IGP. L’essiccazione avviene in maniera naturale, appeso a fili chiamati “serte”.
  • Fagioli di Sarconi IGP. Questi legumi, coltivati nei comuni dell’alta Val d’Agri, sono noti per la loro buccia sottile e la rapida cottura. La IGP garantisce la provenienza e le pratiche agricole rispettose della biodiversità.
  • Canestrato di Moliterno IGP. Formaggio a pasta dura ottenuto da latte ovino e caprino, stagionato in apposite grotte di tufo. Ha un sapore deciso e una consistenza friabile. Viene prodotto con metodi tradizionali e rappresenta uno dei capisaldi della casearia lucana.
  • Sempre Freddo
    Si tratta di un salume tipico preparato con carni suine selezionate e stagionato in ambienti naturali. Il nome deriva dalla necessità di conservarlo in ambienti freschi costanti. Ricco di aromi e spezie locali.
  • Salumi lucani. Tra cui spiccano la soppressata, la salsiccia e il capocollo. Questi salumi sono lavorati secondo antiche ricette tramandate da generazioni e rappresentano un pilastro delle produzioni agroalimentari lucane.
  • Ferricelli Lucani. Pasta tradizionale preparata con grano duro e lavorata a mano su un ferretto, da cui il nome. La superficie ruvida permette di trattenere i sughi, rendendoli ideali per condimenti a base di carne.
  • Farina di Grano Duro. Prodotta da varietà locali di grano, la semola lucana si distingue per l’alto tenore proteico. Base di molte preparazioni tipiche, rappresenta una delle filiere più consolidate della regione.
  • Gli oli extravergini lucani provengono da cultivar autoctone come Ogliarola del Vulture e Majatica. Le caratteristiche sensoriali intense e la bassissima acidità li rendono adatti sia al consumo diretto che all’esportazione.
  • Melanzana Rossa. Presidio Slow Food, ha forma tondeggiante e un gusto leggermente piccante. Coltivata nel comune di Rotonda, è apprezzata per le sue qualità organolettiche e la resistenza ai parassiti.
  • Piante Aromatiche del Pollino. Origano, timo, finocchietto selvatico e altre essenze spontanee rappresentano una risorsa importante sia per l’uso gastronomico che per la produzione di oli essenziali.
  • Mela Annurca. Sebbene più nota in Campania, la varietà lucana della mela annurca ha caratteristiche simili e si distingue per croccantezza e tenore zuccherino. Coltivata in piccole aziende secondo metodi tradizionali.
  • Formaggio a pasta filata, tipico delle zone interne, ottenuto da latte bovino e stagionato appeso in coppie. Ha un sapore marcato e una versatilità d’uso in cucina e nella ristorazione.

I Numeri dell’Export Alimentare Lucano

Secondo i dati ISTAT 2023, il comparto agroalimentare della Basilicata ha fatto registrare una crescita delle esportazioni del +12,7% rispetto all’anno precedente, con un valore complessivo di circa 152 milioni di euro. I principali mercati di sbocco includono Germania, Francia, Stati Uniti e Canada.

Il settore trainante è rappresentato dai prodotti trasformati (conserve, salumi, formaggi), seguiti da olio, vino e cereali. Il packaging sostenibile e la certificazione della filiera sono due elementi distintivi sempre più richiesti dai buyer internazionali.

A influire positivamente sull’export è anche il crescente interesse per il turismo enogastronomico e la narrazione del Made in Italy, che vede nella Basilicata un laboratorio ideale per produzioni ad alto valore identitario.

Secondo il report 2024 di Nomisma Agroalimentare, i prodotti certificati (DOP, IGP, BIO) rappresentano il 38% del totale esportato dalla regione, confermando che la certificazione rappresenta un valore aggiunto per l’internazionalizzazione.

Adempimenti dei Produttori di Alimenti

I produttori alimentari lucani, al pari di tutti gli operatori del settore europeo, sono tenuti a rispettare un insieme articolato di regolamenti comunitari che definiscono gli standard igienico-sanitari, di tracciabilità e di corretta informazione al consumatore.

Di seguito principali regolamenti comunitari per la sicurezza alimentare:

  • Il Regolamento (CE) 178/2002 istituisce i principi fondamentali della sicurezza alimentare e introduce il concetto di responsabilità diretta dell’operatore.
  • Il Regolamento (CE) 852/2004 stabilisce i requisiti generali in materia di igiene per tutti gli alimenti, imponendo la redazione e applicazione di piani di autocontrollo basati sui principi dell’HACCP.
  • Il Regolamento (CE) 853/2004 definisce norme specifiche per gli alimenti di origine animale, con indicazioni tecniche su trasporto, lavorazione e conservazione.
  • Il Regolamento (UE) 1169/2011 disciplina l’etichettatura, obbligando alla corretta indicazione degli ingredienti, allergeni e valori nutrizionali, a tutela della trasparenza verso il consumatore.
  • Infine, il Regolamento (CE) 183/2005 disciplina i requisiti per i mangimi, garantendo la sicurezza lungo tutta la filiera alimentare.

Standard di Certificazione Alimentare

Per affrontare con successo i mercati internazionali, è fondamentale che le imprese lucane adottino sistemi di gestione certificati secondo standard riconosciuti a livello globale. Questi strumenti rafforzano la fiducia del consumatore, e permettono l’accesso a canali commerciali altrimenti preclusi.

Insieme a Federico di Sistemi & Consulenze vediamo i principali:

  • La ISO 22000 è la norma internazionale per i sistemi di gestione della sicurezza alimentare, applicabile a tutta la filiera.
  • La ISO 22005 riguarda invece la tracciabilità nelle filiere agroalimentari e zootecniche, garantendo la rintracciabilità di materie prime e prodotti finiti.
  • Lo standard BRCGS Food è richiesto dalla grande distribuzione del Regno Unito e valuta sicurezza, qualità e legalità degli alimenti trasformati. Riconosciuta dalla Global Food Safety Initiative.
  • IFS Food, sviluppato dai principali retailer europei, valuta la conformità dei fornitori rispetto a requisiti prestabiliti in ambito sicurezza e qualità. Riconosciuta dalla Global Food Safety Initiative.
  • La FSSC 22000, basata su ISO 22000 e integrata da requisiti tecnici addizionali, è riconosciuta dalla Global Food Safety Initiative.
  • A.P. Riconosciuta dalla Global Food Safety Initiative, si applica alla produzione primaria e consente di dimostrare buone pratiche agricole e la gestione dei pilastri per la sostenibilità ambientale e socio economica.
  • Certificazione Biologica regolamentata dal Reg. (UE) 2018/848, consente di valorizzare produzioni realizzate senza l’uso di sostanze chimiche di sintesi.

Questi standard costituiscono un vantaggio competitivo per l’accesso alla GDO e sono strumenti fondamentali per garantire conformità, reputazione e apertura verso nuovi mercati.