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Matrimonio civile: quali sono i documenti da portare? Ci sono dei costi?

Secondo dei dati, sembra che unioni civili siano in aumento, nonostante il periodo di stallo dovuto alla pandemia. Ma quali sono le procedure da seguire per sposarsi in Comune? Quali sono i costi?

Cosa fare

Se ci si vuole sposare in Comune, è necessario seguire un iter burocratico, facilitato dopo l’inserimento dell’autocertificazione con la legge Bassanini del 1997. E’ necessario che le varie operazioni siano intraprese due mesi prima del matrimonio.

La domanda va presentata nel Comune o uno dei due Comuni in cui risiedono gli sposi, in cui presentare i documenti necessari, come la carta d’identità, l’atto di nascita, i certificati di cittadinanza, lo stato di residenza e un certificato che attesti che entrambi i futuri coniugi siano liberi. Nel caso uno dei due o entrambi siano stati già sposati, di dovranno presentare anche le sentenze di divorzio.

Per sposarsi, oltre ad essere liberi da altri vincoli, gli sposi devono non essere legati da vincoli di parentela, o di adozione oppure affinità o qualunque altro grado incluso nel Codice Civile, fatta eccezione per quelli autorizzati da un giudice tutelare, ed essere maggiorenni. Possono sposarsi anche i minori con almeno 16 e con l’autorizzazione del Tribunale dei Minorenni. Se uno degli sposi non è italiano, o sono entrambi stranieri, è necessario avere un “nulla osta” del proprio paese di origine.

Le pubblicazioni e i costi

Dopo aver sbrigato le pratiche in Comune, vengono affisse le pubblicazioni, e ci sono due articoli del Codice Civile che spiegano come e quando apporle. L’articolo 93, infatti, stabilisce che l’affissione avviene alla porta della casa Comune e vi si indicano i nomi ed altri dati degli sposi, così come i nomi dei genitori dei futuri coniugi. L’articolo 94, poi, stabilisce che le pubblicazioni possono essere affisse nei comuni di residenza degli sposi, a prescindere in quale avviene matrimonio.

Oltre a questi due articoli, ce ne sono altri tre, ossia il 95, il 96 ed il 99, che stabiliscono rispettivamente, che le pubblicazioni devono essere affisse per almeno otto giorno, che ambedue gli sposi devono fare la richiesta per le pubblicazioni e che il matrimonio non può essere celebrato prima di quattro giorni dalla pubblicazione.

Sposarsi non è costoso, ma ci sono comunque degli oneri burocratici che richiedono dei costi, a cominciare da una o due marche da bolle da 16 euro, ed il rilascio eventuale di Libretto Internazionale di Famiglia, dal costo di 0,26 euro. Il rito civile, solitamente, si tiene nella sede del Comune in cui è stata fatta domanda, ma è anche possibile celebrarlo in un’altra location, purché essa sia autorizzata sempre dal Comune. In caso contrario, bisogna contattare l’Ufficio Matrimoni.