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Epitaffio: cos’è e come si scrive

Hai sentito parlare spesso di epitaffio senza comprenderne il significato? Il termine si riferisce all’iscrizione riportata sulla lapide dei defunti. Con l’epitaffio vengono espresse brevi frasi in ricordo della persona cara, oppure a loro stesse appartenute. Per la stesura di un epitaffio si rendono necessarie alcune linee guida da seguire. Pur non dimostrandosi obbligatorie le linee guida assicurano una corretta impostazione di un epitaffio che, difficilmente, viene modificato in seguito. Andiamo a scoprire insieme quali accorgimenti seguire per essere certi di riassumere in poche parole quello che rappresenta un ricordo oppure un messaggio per la persona cara defunta.

Le basi e lo scopo del testo

Per la realizzazione di un epitaffio bisogna tenere a mente il senso del messaggio che dovrà essere riassunto all’interno di poche righe. Questo aspetto, seppur semplice in apparenza, si dimostra ricco di insidie a partire proprio dalla lunghezza del messaggio. Al momento della morte di una persona cara sono molte le parole che si vorrebbero utilizzare per racchiudere l’affetto e ogni ricordo. Come rendere giustizia in un discorso breve e conciso a chi ci ha accompagnato per un tratto importante nel percorso della vita?

Prima di comporre un buon epitaffio è essenziale cercare di prendere spunto o ispirazione dalle frasi più famose disponibili sul web. Sia che si tratti di una frase d’autore, oppure di una composizione personale quello che più conta in questo caso è il senso racchiuso in poche quelle parole. Per scrivere un epitaffio può risultare importante annotare tutti gli eventi principali della vita del defunto, cercando di stilare una classifica dei momenti più importanti, delle tappe e dei traguardi raggiunti. A questo punto devono essere presi in considerazione anche i pregi del defunto, cercando di limitarsi a 4/5 particolarità senza rischiare di dilungarsi troppo.

La scrittura di una bozza

Prima di arrivare alla stesura definitiva di un epitaffio è preferibile redarre una bozza. Un foglio di carta, oppure un file, può essere modificato tutte le volte che si ritengono necessarie, al contrario di un epitaffio definitivo. Lo scopo della bozza non si discosta molto da quella di un tema scolastico, seguendo le linee base elencate in precedenza. La bozza dell’epitaffio può essere letta ad alta voce cercando di concentrarsi sull’accostamento delle parole scelte, ricorrendo al parere delle persone più fidate. Dopo essersi confrontati con il testo più volte è preferibile attendere almeno una giornata intera per ritornare sul testo a mente fresca, apportando le ultime modifiche del caso prima della versione definitiva.