Fotovoltaico: cosa sono e quanto durano le batterie di accumulo?
Il fotovoltaico è una tecnologia in forte crescita nel nostro Paese e nel resto del mondo, in grado di fornire un contributo essenziale per la decarbonizzazione e la transizione energetica. Secondo i dati Eurostat, l’Italia è il quarto produttore di elettricità solare fotovoltaica in Europa dietro Germania, Francia e Spagna, con quasi un milione e mezzo di impianti installati e una potenza complessiva di oltre 27 GW in base ai dati del GSE (Gestore Servizi Energetici).
In particolare, la crescita maggiore si registra in ambito residenziale, con più di 1 GW di nuova capacità installata soltanto nel primo semestre 2023, per un totale di oltre 6 GW e più del 47% della capacità installata proveniente da impianti fino a 12 kW di potenza. Il successo del solare fotovoltaico in Italia è dovuto a numerosi fattori, tra cui la costante riduzione dei costi, la maggiore efficienza raggiunta dagli impianti di nuova generazione e la disponibilità di incentivi pubblici.
Inoltre, oggi sempre più persone scelgono di dotare l’impianto fotovoltaico di un sistema di accumulo, ossia di batterie per immagazzinare l’energia elettrica prodotta e non consumata immediatamente per usarla quando necessario. Questa soluzione consente di aumentare l’autoconsumo e ridurre i costi in bolletta, ma è importante valutare alcuni aspetti prima di acquistare un fotovoltaico con accumulo, come la durata delle batterie, per determinare la convenienza di questo investimento aggiuntivo.
Da cosa dipende la durata delle batterie di accumulo per fotovoltaico
Aziende specializzate come NWG Italia offrono la possibilità di acquistare un impianto fotovoltaico con accumulo per incrementare l’autoconsumo fino all’80% se utilizzato correttamente, proponendo una garanzia fino a 10 anni o 10 mila cicli sulla batteria di accumulo (Clicca qui per maggiori informazioni). Ciò è possibile grazie all’affidabilità delle moderne batterie agli ioni di litio, in particolare quelle al litio-ferro-fosfato ritenute la migliore tecnologia attualmente disponibile sul mercato.
Tuttavia, se utilizzate in modo corretto e ben mantenute le batterie di accumulo possono durare anche fino a 20 anni, in quanto sono progettate per supportare anche 10-12 mila cicli di ricarica completi preservando un livello di capacità accettabile. In genere, la garanzia del produttore assicura che al termine del periodo coperto le batterie mantengano una capacità residua minima di almeno il 75%, al di sotto della quale conviene sostituire l’accumulo con un sistema più performante.
Tutte le batterie, infatti, sono soggette a una serie di fattori di degrado, in quanto tendono a perdere efficienza con il passare degli anni e, soprattutto, dopo molti cicli di ricarica. Un aspetto che incide sulla longevità del sistema di accumulo è la capacità della batteria, poiché di norma maggiore è la capacità e più lo storage potrà durare nel tempo. Bisogna tenere in considerazione anche la tipologia di batteria, infatti i modelli al litio-ferro-fosfato vantano una durata nettamente superiore sia rispetto alle batterie al nickel-cobalto-manganese che a quelle al piombo.
La durata della batteria dipende anche dal modo in cui l’accumulo viene installato, usato e mantenuto, in quanto il calore e temperature al di fuori del range -5/+35°C riducono la longevità della batteria. Per aumentare la durata dell’accumulo, invece, è opportuno dimensionare correttamente la batteria rispetto all’impianto fotovoltaico e al proprio fabbisogno energetico, proteggerla dal calore e da temperature eccessivamente alte o basse, ma anche mantenerla il più possibile tra il 50 e il 90% di carica per ottimizzarne l’efficienza e la durabilità.
Quando conviene il fotovoltaico con accumulo?
Il fotovoltaico con accumulo non è sempre necessario, ma bisogna valutare la convenienza di questa soluzione in ogni circostanza. Ovviamente i vantaggi sono numerosi, infatti la batteria integrata all’impianto fotovoltaico consente di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra legate all’energia elettrica consumata in casa, vivere in modo più sostenibile utilizzando elettricità pulita per alimentare elettrodomestici, impianti e veicoli elettrici e aumentare il risparmio sulle bollette diminuendo l’energia prelevata dalla rete.
Allo stesso tempo l’accumulo richiede un investimento iniziale superiore, nonostante la presenza delle agevolazioni pubbliche consenta di recuperare parte o tutta la spesa attraverso le detrazioni fiscali per il fotovoltaico. In generale, il fotovoltaico con accumulo non serve a chi ha un fabbisogno di energia elettrica molto basso, oppure quando la maggior parte degli impianti domestici sono alimentati con altre fonti energetiche come il gas e non si desidera elettrificare i consumi.
Al contrario, un impianto fotovoltaico con batteria di accumulo conviene nella stragrande maggioranza dei casi, per esempio nelle abitazioni con un fabbisogno di energia elettrica medio o elevato, a chi desidera ridurre la propria impronta di carbonio o negli immobili con molti impianti alimentati ad elettricità (pompa di calore, condizionatori, piano cottura a induzione, auto elettrica). Naturalmente è opportuno valutare l’investimento con il supporto di un professionista qualificato, per capire se il fotovoltaico con accumulo rappresenta effettivamente una scelta conveniente e per scegliere correttamente l’impianto e il tipo di batteria più adatti alle proprie esigenze.