Cultura

Invasioni barbariche: cosa sono, storia, riassunto ed eventi principali

Con l’espressione “invasioni barbariche” si fa riferimento a delle continui e violenti scontri, che si sono susseguiti in un periodo storico che va dal 166 d.C. al 476 d.C. Questi scontri intensi portarono a conseguenze di grandi portate e soprattutto determinarono la fine dell’Impero Romano d’Occidente. Gli eventi che hanno caratterizzato le invasioni barbariche sono stati causati da estrema violenza.

Invasioni barbariche: gli eventi storici principali

Ai confini dell’Impero Romano, nella parte orientale, erano stanziati i popoli germanici. Queste popolazioni non avevano molta stabilità territoriale, poiché vivevano praticando il nomadismo, seguendo dunque i loro pascoli durante le diverse stagioni. I popoli germanici non possedevano un regolamento scritto e quindi, vivevano con codici morali interni del tutto soggettivi.

I Romani avevano molta attenzione nel controllare queste popolazioni, preoccupati di eventuali ritorsioni o invasioni. Proprio per queste ragioni, pensarono di concedere ad alcuni di essi di stanziarsi in modo definitivo in alcuni dei territori di proprietà dell’Impero. Ben presto, l’avanzamento degli Unni, una popolazione proveniente dall’Asia Centrale,  verso Occidente, determinò diverse invasioni, che furono intraprese dagli altri popoli germanici. Tra le invasioni più famose ci sono:

  • Quelle del III secolo d.C. condotte dagli Alemanni
  • Quelle a opera dei Visigoti del 378 d.C., che riuscirono a sconfiggere i Romani ad Adrianopoli
  • Quelle del IV e V secolo che furono condotte a opera dei Pitti, degli Unni, dei Vandali

Tra il 166 d.C. e il 189 d.C. fu proprio l’imperatore Marco Aurelio a dover compiere un’azione mirata, per fronteggiare le molteplici invasioni barbariche che furono organizzate a discapito dell’Impero Romano.

Nel 476 d.C. la conseguenza di questi atti violenti fu la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Romolo Augustolo fu deposto e a salire al trono fu Odoacre, un ufficiale della popolazione germanica degli Sciri. Ciò segnò l’entrata dell’Europa in una nuova epoca, quella del Medioevo e la costituzione dei regni romano – barbarici. L’impero Romano aveva dimostrato di non essere indistruttibile, come si era creduto per lungo tempo.

Invasioni barbariche: cosa sono e conseguenze

Le invasioni barbariche furono inizialmente condotte a scopo di saccheggio, da persone che con armi volevano impossessarsi dei bottini. Dapprima furono eventi singoli, condotti da popolazioni che avevano l’obiettivo di derubare l’impero delle sue ricchezze per poi andare via. Diversi furono i popoli che condussero le invasioni barbariche. Tra questi ricordiamo i Franchi, gli Alemanni, i Vandali, i Quadi, i Visigoti, i Sassoni, i Longobardi e molti altri.

Presto le invasioni barbariche acquistarono un significato più intenso: queste popolazioni iniziarono a insediarsi in quei territori per restare e posero fine al nomadismo che fin a quel momento aveva caratterizzato il loro modo di vivere.

Fu proprio questo nuovo modo di agire, infatti, a determinare la cosiddetta “migrazione dei popoli”, che portò alla formazione dei regni latino – germanici, il superamento di quello che era definito il Mondo Classico e la nascita dell’Alto Medioevo. Soprattutto, le invasioni barbariche causarono la fine dell’Impero Romano d’Occidente.

Le invasioni barbariche sono la piena espressione della forza, della determinazione e della brutalità dei popoli germanici, che volevano impossessarsi delle ricchezze di uno degli imperi più importanti della storia.