Cucina

Erba cedrina: proprietà, uso in cucina e coltivazione

L’Erba cedrina, o verbena odorosa o Erba Luigia, appartiene alla famiglia delle Verbenacee, ed annovera circa quaranta specie.

Descrizione, habitat e proprietà

Questa pianta è un arbusto decorativo che può raggiungere i tre metri di altezza, con foglie lanceolate, appuntite e profumate, che ricordano il limone. I fiori appaiono di un colore bianco-lillà, raccolti in pannocchie.

La cedrina è originaria del Sud America, ed è arrivata in Europa, nel 1700, e sembra che il suo nome derivi dalla duchessa di Parma, Maria Luisa di Borbone. In Italia si può trovare soprattutto nei terreni incolti del centro-sud.

Ha delle proprietà astringenti, digestive, sedative ed antispasmodiche. Per uso interno, si può preparare un infuso o un decotto con le sue foglie e i suoi fiori, se si soffre di mal di stomaco, mal di testa o nausea. Insieme alla valeriana, ci si può preparare un infuso per calmare il nervosismo, gli stati d’ansia e le palpitazione cardiache. Bisogna comunque fare attenzione a non usarlo troppo a lungo, perché può causare delle irritazioni gastriche, ed è sconsigliato alle donne in gravidanza.

Si può preparare una tisana sedative, da bere prima di dormire, usando delle foglie essiccate, dolcificandola con il miele. Secondo la medicina popolare, masticando alcune foglie, si può calmare il mal di denti, nelle parti infiammate.

La coltivazione

Quest’erba cresce bene nei vasi, con un clima temperato ed un’esposizione al sole. Il terreno dove si coltiva deve essere umido e ben drenato, da annaffiare frequentemente, nei periodi di siccità.

Se è necessario, si può somministrare un concime organico biologico, in forma liquida, tra i mesi di aprile e giugno, ogni due settimane. In natura, fiorisce tra aprile e maggio, e si raccoglie in tarda primavera, ed in casa sarebbe meglio piantarlo sempre in primavera e in estate.

Uso in cucina

In cucina, le foglie di questa pianta possono essere tritate ed usate per insaporire zuppe, minestre, frittate, ripieni, salse, pesce in salamoia, insalate miste e dolci.

Volendo, la cedrina può essere utilizzata anche per preparare del liquore, piacevole da gustare, e che può servire anche come digestivo. Per farlo si devono pulire quaranta grammi di foglie di quest’erba e metterle in un vaso di vetro, aggiungendo la buccia di un limone (preferibilmente biologico), di cui è stata tagliata la parte gialla a fettine sottili. Si copre con 250 millilitri di alcool a 96° e si chiude bene il vaso, lasciando tutto in infusione per quindici giorni, scuotendo una volta al giorno il vaso.

Al termine dei quindici giorni, si prepara uno sciroppo con 350 millilitri di acqua e 250 grammi di zucchero, facendolo bollire in una pentola. Una volta diventato freddo, si mescola con l’alcool, e si filtra il tutto con una garza, imbottigliando il liquido ermeticamente. Dopo venti o trenta giorni può essere consumato.

Un dessert estivo, da poter preparare quando la cedrina è stata appena raccolta, è il sorbetto. Per farlo, si deve portare a bollore 250 millilitri di acqua con 120 grammi di zucchero, e togliere il tutto quando quest’ultimo si sarà sciolto. Finché è caldo, in questo sciroppo si devono mettere in infusione circa trenta toglie di cedrina e due baccelli di vaniglia, tagliati per metà, nel senso della lunghezza.

Si lascia raffreddare per diverse ore, aggiungendo anche, se si preferisce, del succo di limone, per poi filtrare il tutto e mettere in una gelatiera, lasciandolo addensare, oppure metterlo in freezer, separando poi i cristalli, fino a che non si congela.

Si può anche unire a del burro, del timo e forse a della buccia di limone, per preparare un burro aromatico, con cui poter insaporire delle pietanze o spalmare su delle tartine, da servire come antipasti.