Cultura

Chi era Paolo Uccello? Cosa si sa di questo artista del Quattrocento?

Tra il XV ed XVI secolo, Firenze fu uno dei più importanti centri artistici, città natale di pittori, scultori, ed architetti. Uno dei tanti fu Paolo di Dono, conosciuto come Paolo Uccello. Ma chi era? Dove ha vissuto? Quali sono le sue opere più note?

La sua biografia

Paolo di Dono nacque a Firenze nel 1397, da un chirurgo e barbiere appartenente ad una famiglia benestante ed una nobildonna. Quando ebbe dieci anni, con Donatello ed altri artisti, entrò nella bottega di Lorenzo Ghiberti, che allora era impegnato a lavorare per la porta nord del Battistero di Firenze.

Nel 1414, poi, entrò nella Compagnia di San Luca, e l’anno seguente si immatricolò all’Arte Medici e Speziali, che comprendeva pittori professionisti. Negli anni seguenti si spostò a Venezia, Prato, Padova e Urbino.

Come artista affrontò il problema della prospettiva, da un punto di vista strettamente geometrico: per lui la prospettiva doveva essere uno strumento per la descrizione del reale, interpretando la realtà con elementi matematici e geometrici, riducendo i corpi a forme geometriche astratte, ma a queste figure si fondono degli elementi fiabeschi e vivaci, con colori tipici dell’arte tardo-gotica.

Per questo, Paolo Uccello fu uno dei fondatori dell’arte rinascimentale, e le costruzioni geometriche e gli elementi onorici nei suoi quadri può aver ispirato anche cubisti e surrealisti. L’artista morì ad Urbino nel 1475, dopo giorni di malattia, e venne sepolto nella Basilica di Santo Spirito.

Le sue opere

Di Uccello, si possono ricordare tra le sue opere:

  • la Madonna col bambino, di cui esistono varie varie versione, ed è stata tra le prime opere del pittore;
  • San Giorgio e il drago, di cui esistono due versioni, una degli anni Venti e un’altra degli anni Quaranta del XV secolo, ed una è conservata alla National Gallery di Londra, mentre l’altra è a Parigi, al Musée Jacquemart-Andrè;
  • la Storia di Noè, affreschi realizzati tra il 1436 al 1440, e situati nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella a Firenze;
  • il Monumeto equestre a Giovanni Acuto, dipinto nel Duomo di Firenze nel 1436;
  • La battaglia di San Romano, del 1438, riprodotta su tre grandi pannelli, celebra la vittoria dei fiorentini sui senesi, e qui si può vedere la sua prospettiva nella distribuzione degli elementi e negli spazi vuoti. Oggi queste tre pannelli si trovano divisi agli Uffizi, al Louvre di Parigi e alla National Gallery di Londra;
  • l’affresco del Diluvio, nel lunettone di Santa Maria Novella, con una profonda rispettiva, relizzato nel 1447;
  • Il Miracolo dell’Ostia profanata, una predella con sei pannelli, dalla rigorosa impostazione prospettica, è conservato alla Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino;
  • La caccia notturna, una delle sue ultime opere, realizzata nel 1470, che come San Giorgio e il drago è ricco di elementi fiabeschi, oggi si trova all’Ashmolean Museum di Oxford.