Animali

Totò e il suo amore per i cani: che cosa fece per loro il principe dalla risata?

Antonio de Curtis, in arte Totò, non è stato solo un grande attore, ma anche un filantropo, e una particolare attenzione lo ha riservato ai cani, che adorava e che amava chiamare “i suoi trovatelli”, in merito a quelli che ospitava nel canile da lui aperto. Ma quando lo aprì? Quanti cani ospitava? E quali erano i suoi cani domestici?

Il canile di Totò

E’ un fatto non noto a tutti che Totò amasse i cani, tanto da aprire una struttura per ospitarli. In una lunga intervista del 1963, rilasciata alla giornalista Oriana Fallaci, lui sottolineò che manteneva venticinque persone e duecentoventi cani. L’attore ha avuto sempre l’abitudine di far visita ai cani nei canili, e a turno gli faceva delle donazioni.

Fondò un suo canile, l’Ospizio dei Trovatelli, nel 1965. Esso era moderno e ben attrezzato (allora realizzarlo costò quarantacinque milioni di lire), situato vicino Roma, e lì venivano ospitati cani malati o feriti, e lui vi andava regolarmente per osservare i loro progressi. Ma questa struttura ebbe una vita breve: dopo che Totò morì nel 1967, i cani vennero quasi tutti adottati, e l’attore lasciò un lascito per il rifugio, ma quando questo finì, venne chiuso.

I suoi cani

Oltre ad aiutare i “trovatelli”, Totò ebbe anche dei cani suoi. Uno di essi, di sicuro il più famoso, fu Dick, un pastore alsaziano che aveva fatto il cane poliziotto, e una volta in pensione fu affidato all’attore. Questo cane apparve anche nel film Totò a Parigi (1958), e l’attore gli dedico anche una delle sue poesie.

A Dick e agli altri cani, Totò diede anche dei titoli nobiliari, e lui lo definì “un barone”, mentre un altro, Peppe, diede quello di visconte. C’era poi anche il suo pappagallo, Gennaro, che investì cavaliere.

Le frasi di Totò sui cani

Per sottolineare l’amore di Totò per questi animali, si possono anche citare alcune sue frasi, come queste:

  • Il cane è quella cosa a metà strada tra un bambino e un angelo“;
  • Me ne faccio, signorina mia, che un cane val più di un cristiano. Lei lo picchia e lui le è affezionato l’istesso, non gli dà da mangiare e lui le vuole bene l’istesso, lo abbandona e lui le è fedele l’istesso. Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo”, così disse nell’intervista a Oriana Fallaci, citata in precedenza;
  • “Più conosco gli uomini, più amo le bestie”.