Salute

Tubercolosi: cosa è importante sapere oggi

La tubercolosi è ancora oggi una malattia infettiva che, se in Italia risulta abbastanza rara, è invece molto diffusa nel mondo. Causata da un batterio che prende il nome di Mycobacterium tuberculosis (o bacillo di Koch), si localizza principalmente nei polmoni, ma può anche causare infezioni in altre parti del corpo o rimanere latente per diversi anni prima di attivarsi.

La TBC si diffonde per via respiratoria, è estremamente contagiosa e ha un elevato tasso di mortalità. Trattandosi della malattia infettiva più letale al mondo, ma che si può curare, la diagnosi precoce e la terapia mirata sono fondamentali. Purtroppo, in molte zone l’accesso al trattamento non sempre è possibile.

Per promuovere la diffusione di trattamenti e test migliori è scesa in campo ormai da anni Medici Senza Frontiere, un’organizzazione umanitaria che opera in ogni parte del globo con l’obiettivo di fornire cure mediche e assistenza a chi vive nelle zone più colpite dalle malattie epidemiche. Salvare più vite e rendere il trattamento molto più tollerabile è possibile e la cura per la tubercolosi è una missione che MSF prende molto sul serio e di cui si occupa da 30 anni, rappresentando uno dei maggiori fornitori non governativi di cure per la tubercolosi in tutto il mondo.

L’importanza della diagnosi precoce

Questa è una malattia grave che, se non riconosciuta e curata in tempo, può diventare invalidante e alla lunga mortale. Per questo motivo la diagnosi precoce è più che mai essenziale.

Se in passato si ricorreva all’esame radiografico del torace, a test cutanei o del sangue e all’esame microscopico di campioni di espettorato, nel tempo questi metodi di diagnosi si sono rivelati poco accurati e non sempre efficaci nell’individuare la malattia. Ad oggi è però disponibile un nuovo test molecolare (tecnologia GeneXpert) che rappresenta un importante progresso: non solo restituisce i risultati dopo solo due ore, ma tramite l’individuazione del DNA batterico il test indica anche il livello di resistenza ai farmaci da parte del bacillo.

Trattandosi però di una procedura molto costosa e complessa da eseguire, soprattutto nei Paesi con basse risorse, dove spesso la tubercolosi è più presente, non riesce a diffondersi come dovrebbe, nonostante l’OMS ne incoraggia l’utilizzo. Anche in questo caso sono organizzazioni come Medici Senza Frontiere a scendere in campo adottando il nuovo test in molti progetti, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza di diagnosi precoce in caso di TBC e chiedendo alle aziende coinvolte di aumentare i fondi a disposizione per coprire le cure essenziali.

Una cura lunga e complessa

La tubercolosi è una malattia infettiva che, come detto, può essere curata. Si tratta però di un trattamento complesso e molto lungo, che consiste in una terapia che combina insieme diversi farmaci (regime RIPE) per eradicare il bacillo e che viene modulata non solo in base al tipo di infezione (acuta, latente o riattivazione), ma anche al paziente trattato (pazienti con HIV, immunocompromessi ecc.).

La cura per la tubercolosi richiede un minimo di 6 mesi e prevede una prima fase di attacco e una successiva fase di mantenimento. Un uso improprio dei farmaci antitubercolari può rapidamente portare allo sviluppo di ceppi del batterio resistenti agli antibiotici che provocano lo sviluppo della MDR-Tb (resistenza ai farmaci di prima linea) o Xdr-Tb (forma di infezione con resistenza estesa ai farmaci).

Il vaccino

Si chiama BCG l’unico vaccino per la tubercolosi presente oggi e consiste in un ceppo vivo attenuato di Mycobacterium bovis. Si tratta di una soluzione efficace nella prevenzione di forme gravi della malattia nell’infanzia, mentre negli adulti la sua efficacia è ancora limitata.

Attualmente la vaccinazione antitubercolare è obbligatoria solo nelle zone del mondo fortemente endemiche o per gli operatori sanitari esposti ad alto rischio.